P.C.T.O.

Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento

Pcto

"Condizione essenziale di progresso è che all’interno della scuola maturi una nuova consapevolezza del valore ineliminabile del lavoro."

Sandro Pertini

L’Alternanza scuola-lavoro è una modalità didattica innovativa, che attraverso l’esperienza pratica aiuta a consolidare le conoscenze acquisite a scuola e testare sul campo le attitudini di studentesse e studenti, ad arricchirne la formazione e a orientarne il percorso di studio e, in futuro di lavoro, grazie a progetti in linea con il loro piano di studi.

L’alternanza scuola-lavoro, obbligatoria per tutte le studentesse e gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori, licei compresi, è una delle innovazioni più significative della legge 107 del 2015 (la buona scuola) in linea con il principio della scuola aperta.

Un cambiamento culturale per la costruzione di una via italiana al sistema duale, che riprende buone prassi europee, coniugandole con le specificità del tessuto produttivo ed il contesto socio-culturale italiano.

pcto

Con la legge di bilancio 2019 (art.57, comma 18) all’alternanza scuola lavoro è stata attribuita la denominazione “percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (pcto)” gli istituti di formazione, sulla base di apposite convenzioni stipulate con le imprese, sono tenuti a organizzare per i propri studenti periodi di formazione professionale in azienda o altre attività che favoriscano l’integrazione con il mondo del lavoro (giornate di orientamento, incontri con aziende e professionisti, stage, ricerca sul campo, project work), per un ammontare totale di 400 ore per gli istituti tecnici e 200 per i licei.

La legge 107/2015 ha inoltre introdotto la possibilità di effettuare l’alternanza scuola-lavoro durante la sospensione delle attività didattiche, sia in italia che all’estero, nonché l’obbligo di includere nel programma di formazione corsi in materia di salute e sicurezza nel posto di lavoro.

Obiettivi dell’alternanza scuola-lavoro

L’obbligatorietà dell’alternanza scuola-lavoro, introdotta con la riforma della buona scuola, si fonda su alcuni obiettivi ben definiti:

  • favorire l’orientamento dei giovani per valorizzarne le aspirazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento, nonché per aiutarli a sviluppare la capacità di scegliere autonomamente e consapevolmente
  • integrare la formazione acquisita durante il percorso scolastico con l’acquisizione di competenze più pratiche, che favoriscano un avvicinamento al mercato del lavoro offrire agli studenti opportunità di crescita personale, attraverso un’esperienza extrascolastica che contribuisca a svilupparne il senso di responsabilità 
  • favorire una comunicazione intergenerazionale, gettando le basi per uno mutuo scambio di esperienze e una crescita reciproca. Per garantire una continuità tra l’attività di formazione compiuta a scuola e quella svolta in azienda, vengono designati un tutor didattico, generalmente un docente, che offre assistenza agli studenti e verifica il corretto svolgimento del percorso in alternanza scuola-lavoro, e un tutor aziendale, che favorisce l’inserimento dello studente in azienda e collabora con la scuola per permettere la verifica delle attività.

Linee guida

job education

I percorsi pcto per essere efficaci richiedono un’ accurata attività di progettazione, gestione e va-lutazione da impostare in maniera flessibile e resa funzionale ai seguenti fattori:

contesto territoriale in cui si colloca l’istituto;

  • scelte generali della scuola (presenti nel ptof), in particolare alle priorità relative alle com-petenze trasversali da promuovere e in continuo raccordo con le azioni di orientamento;
  • diversa natura e tipologia degli indirizzi di studio (licei, istituti tecnici e istituti professiona-li) data anche la varietà del monte ore minimo e la possibilità di attuare i percorsi con moda-lità differenti ed integrate;

I pcto possono, infatti, mettere in grado lo studente di acquisire o potenziare, in stretto raccordo con i risultati di apprendimento, le competenze tipiche dell’indirizzo di studi prescelto e le compe-tenze trasversali, per un consapevole orientamento al mondo del lavoro e/o alla prosecuzione degli studi nella formazione superiore, anche non accademica. T

utte le attività condotte in pcto, siano esse condotte in contesti organizzativi e professionali, in aula, in laboratorio, o in forme simulate, devono essere finalizzate principalmente a questo scopo.

In particolare, la scelta della forma organizzativa di questi percorsi può essere legata all’indirizzo di studi e alla realtà territoriale.

In una stessa scuola possono poi coesistere varie forme organizzative deliberate dal collegio dei docenti e dal consiglio di classe. all’interno di uno stesso gruppo clas-se possono, inoltre, essere attivati vari percorsi formativi rispondenti alle realtà personali degli stu-denti, nell’ottica della personalizzazione dei percorsi formativi.

I pcto non sono, comunque, esperienze isolate collocate in un particolare momento del curriculo, ma sono progettati in una prospettiva pluriennale13, coerente con quanto previsto nel piano trien-nale dell’offerta formativa dell’istituzione scolastica. essi possono prevedere una pluralità di tipo-logie di collaborazione con enti pubblici e privati, anche del terzo settore, nonché con il mondo del lavoro (incontro con esperti, visite aziendali, ricerca sul campo, simulazione di impresa, project-work in e con l’impresa, tirocini, progetti di imprenditorialità, ecc.) in contesti organizzativi diversi, anche in filiera o all’estero, in un processo graduale articolato in varie fasi.

ptof

La progettazione dei pcto deve contemperare:

  • la dimensione curriculare;
  • la dimensione esperienziale;
  • la dimensione orientativa.

Le tre dimensioni sono integrate in un percorso unitario che miri allo sviluppo di competenze sia trasversali che tecnico-professionali, utili allo studente negli studi e nelle scelte di vita, spendibili nel mondo del lavoro e dell’eventuale formazione superiore. in particolare, le scuole progettano percorsi personalizzati allo sviluppo di specifiche competenze trasversali (cfr. par. 3), individuate quali traguardi formativi, in modo da contribuire ad orientare i giovani nelle scelte successive al conseguimento del diploma quinquennale, anche sviluppando capacità di autovalutazione delle pro-prie attitudini e aspettative.

In tale prospettiva è importante che l’esperienza del percorso si fondi su un sistema organico di orientamento che, a partire dalle caratteristiche degli studenti, li accompa-gni gradualmente al pieno sviluppo delle proprie potenzialità.

In tutti gli indirizzi di studi, i pcto possono arricchirsi di attività e visite aziendali, preparate con esperti esterni provenienti dal mondo del lavoro, finalizzate anche all’approfondimento di aspetti di carattere normativo (sicurezza sul lavoro, diritto del lavoro, sicurezza ambientale, ecc.), organizza-tivo (organizzazione aziendale, gestione della qualità) e sociale (capacità di lavorare in gruppo, ge-stione delle relazioni, partecipazione, ecc.).

Infine, la modalità transnazionale, già prevista dalla legge 107/2015, può essere vista come mezzo adeguato attraverso cui gli studenti possono potenziare il proprio sviluppo culturale e linguistico, nonché avere una visione globale della società.

Se si assume la flessibilità nell’organizzazione dei percorsi come criterio guida operativo, è possibile prefigurare una scelta tra più modelli e/o attività. in appendice si propongono, a mero scopo esemplificativo, le schede illustrative riguardanti modalità quali impresa formativa simulata, impresa in azione e service learning, che possono orientare le scelte delle scuole in ordine alla realizzazione delle attività legate ai percorsi.


Regolamenti e legilsazione

regolamenti e legislazione

La carta dei diritti e doveri

la carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro serve allo scopo di dare ai medesimi studenti l’opportunità di conoscere ambiti professionali, contesti lavorativi e della ricerca, utili a conseguire e integrare le competenze curriculari, al fine di motivarli e orientarli a scelte consapevoli, nella prospettiva della prosecuzione degli studi o dell’ingresso nel mondo del lavoro.

pcto

Articolo 1 (finalità)

  • Il presente regolamento definisce la carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro (d’ora in avanti denominata alternanza), allo scopo di dare ai medesimi studenti l’opportunità di conoscere ambiti professionali, contesti lavorativi e della ricerca, utili a conseguire e integrare le competenze curriculari, al fine di motivarli e orientarli a scelte consapevoli, nella prospettiva della prosecuzione degli studi o dell’ingresso nel mondo del lavoro.
  • Il presente regolamento definisce, altresì, le modalità di applicazione agli studenti in regime di alternanza scuola-lavoro delle disposizioni in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro di cui al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e successive modificazioni.

Articolo 2 (destinatari)

  • Il presente regolamento si applica agli studenti degli istituti tecnici e professionali, nonché dei licei, impegnati nei percorsi di alternanza negli ultimi tre anni del percorso di studi.
  • Nel rispetto delle competenze legislative e amministrative attribuite alle Regioni ed alle Province autonome di Trento e Bolzano, il presente regolamento si applica anche agli studenti dei percorsi di istruzione e formazione professionale, erogati in regime di sussidiarietà dagli istituti professionali di Stato, impegnati nei percorsi di alternanza.

ptof

Articolo 3 (modalità di svolgimento dell’alternanza)

  • I percorsi di alternanza sono parte integrante e coerente del percorso di studi.
  • I percorsi di alternanza, ai sensi dell’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77, e successive modificazioni, sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica, sulla base di apposite convenzioni con le strutture ospitanti, o con le rispettive associazioni di rappresentanza, o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore, o con gli ordini professionali, ovvero con i musei e gli altri istituti pubblici e privati operanti nei settori del patrimonio e delle attività culturali, artistiche e musicali, nonché con enti che svolgono attività afferenti al patrimonio ambientale o con enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situazione lavorativa, che non costituiscono rapporto individuale di lavoro.
  • I percorsi di alternanza sono inseriti nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa predisposto dall’istituzione scolastica e nel Patto Educativo di corresponsabilità e sono co-progettati con il soggetto ospitante.
  • L’alternanza può essere svolta anche durante la sospensione delle attività didattiche, secondo il percorso formativo personalizzato e con le modalità di verifica ivi stabilite, nonché con la modalità dell’impresa formativa simulata. Il percorso di alternanza può essere realizzato anche all’estero secondo le modalità stabilite dalle istituzioni scolastiche nell’ambito della loro autonomia.
  • La durata delle attività giornaliere svolte in regime di alternanza non può superare l’orario indicato nella convenzione stipulata tra l’istituzione scolastica e la struttura ospitante, da definirsi nel rispetto della normativa vigente.
  • Le istituzioni scolastiche, nell’ambito degli ordinari stanziamenti di bilancio, destinano specifiche risorse alle attività di progettazione dei percorsi in alternanza, anche avvalendosi di quanto assegnato ai sensi dell’articolo 1, comma 39, della legge 13 luglio 2015, n. 107.

ciclo

Le Linee guida stabiliscono un quadro di riferimento per la costruzione e il rafforzamento delle competenze trasversali di base, delle specifiche competenze orientative indispensabili per la valorizzazione della persona e della capacità di poter effettuare scelte consapevoli e appropriate lungo tutto l’arco della vita.

Cambia, quindi, la cultura dell’orientamento e muta l’approccio tradizionale basato sull’informazione, spesso delegata a operatori ed esperti esterni, a favore della formazione attraverso percorsi esperienziali centrati sull’apprendimento autonomo, anche in contesto non formale.