La storia
Gian domenico cassini: la storia del liceo
“Sorprende sentir dire, ancora oggi, da qualche parte, che il fascismo ebbe alcuni meriti, ma fece due gravi errori: le leggi razziali e l’entrata in guerra. Si tratta di un’affermazione gravemente sbagliata e inaccettabile, da respingere con fermezza.”
Sergio Mattarella
Con i suoi 100 anni, il liceo scientifico statale "Gian Domenico Cassini", è il più antico liceo scientifico della nostra città e della Liguria. Oggi il Cassini è una delle scuole superiori più grandi di Genova, con i suoi 900 alunni distribuiti tra la sede di via Galata e la succursale di via Peschiera. La fama del liceo è legata a prerogative di serietà e di rigore, ma anche alla vivacità di molteplici stimoli culturali offerti ogni nuovo anno scolastico in rapporto all'evoluzione sempre più veloce e complessa della nostra società. Al momento della fondazione si scelse per il liceo il nome di uno degli uomini di scienza più prestigiosi del secolo sedicesimo.
Lavorò alla corte di Luigi sedicesimo, il re sole, che lo nominò direttore dell'osservatorio astronomico di Parigi appena costruito e che in quel periodo era il più grande osservatorio del mondo.
Oggi la presenza sul terrazzo di copertura dell'edificio di Via Galata di un moderno osservatorio astronomico, rappresenta un concreto segnale di continuità con il passato oltre che un simbolo di sempre viva curiosità intellettuale che spinge a dilatare gli orizzonti della conoscenza. Inaugurato il 9 novembre 1923 l’istituto aveva iscritti 71 alunni che solo dopo quattro anni triplicano a 222, di cui 193 ragazzi e 29 ragazze. Il liceo scientifico, nasce da una proposta del ministro fascista Giovanni Gentile, allo scopo dichiarato di creare una classe dirigente dedita alle materie scientifiche, sempre più necessaria per formare competenze adatte a fronteggiare il tumultuoso crescere dello sviluppo industriale. Inizialmente ebbe un ruolo analogo ma secondario al più nobile liceo classico che secondo la filosofia di Gentile era la vera cultura mentre la scienza era relagata a mera tecnica. Si continuava a studiare il latino, e l'arte con qualche ora in più di matematica. Inizialmente gli alunni erano figli della borghesia medio alta della realtà genovese e solo molti anni dopo negli si iscriveranno anche i figli di salariati. La prima sede del cassini fu provvisoriamente un appartamento in un condominio nel centro della città probabilmente vicino a piazza dante. Fu poi trasferito in via santa maria lata e nella adiacente piazza carignano, ove ora è la sede dell’istituto ravasco. Dopo le rovine della guerra si spostò in via san giorgio, poi nello stesso stabile dove ancora oggi è ubicato l'istituto per ragionieri Vittorio Emanuele secondo in largo della zecca, successivamente nel convento in salita delle fieschine, per poi fermarsi dopo tanto girovagare nel 1960 nella zona orti sauli a metri dalla stazione di brignole dove ha sede ancora oggi.
Negli anni del fascismo si parlava vergognosamente degli studenti come "vera aristocrazia della razza" ed è ancora più un merito che il liceo Cassini possa errere ricordato per i suoi legami con l'antifascismo e la resistenza. Legame a suo tempo passivo per la classe docente che pur essendo di sicura fede antifascista erano ridotti al silenzio dalle intimidazioni del regime. Non fu però così per un gruppetto di studenti che appartengono ormai alla memoria storica della resistenza a livello nazionale: Giacomo Buranello, Walter Fillak (Medaglie d'oro al valor militare) e Giorgio Issel,
a cui fu dedicata una brigata partigiana.
Walter fillak per le sue proteste contro i deliri nazionalistici venne espulso dal liceo, per motivi politici e l'episodio dell'espulsione quanto mai emblematico: Walter in un tema dal solito titolo di propaganda nazionale "l'italia regina del mediterraneo" aveva parlato della guarra civile spagnola e aveva scritto che si fronteggiavano il vecchio e il nuovo. Alla richiesta dell'insegnante su cosa intendesse walter aveva risposto "il vecchio è il fascismo ed il nuovo è il comunismo". L'insegnante lasciò correre ma non così un suo compagno che riferì al preside. Dopo un collegio docenti si stabilì che Walter "non è un bravo alunno rispettoso e sottomesso" e si procedette con l'espulsione e l'esclusione dalgi esami. Completò gli studi privatamente per poi iscriversi alla facoltà di chimica industriale di genova. E' all'università che conobbe giacomo buranello, assieme al quale avrebbe fatto parte dei gap genovesi. Il 10 ottobre 1942 sarebbe stato arrestato e deferito al tribunale speciale per la difesa dello stato, quindi recluso nel carcere di regina Coeli. Nel 2005, in concomitanza del sessantennale della liberazione, intervennero i familiari romani di silvano stachetti, ex alunno del cassini, a cui è stata assegnata la medaglia d'argento per la sua attività resistenziale. Alla presenza di rappresentanti delle associazioni partigiane, come il delegato dell'anpi e di studiosi del primo antifascismo, si è anche analizzata la vicenda, spesso ignorata negli studi scolastici, degli arditi del popolo e delle altre formazioni di difesa proletaria a genova. In particolare gli arditi del popolo furono tra le prime organizzazioni italiane antifasciste, ramificati in numerose sezioni, battaglioni e unità su tutto il territorio nazionale, volti a proteggere la popolazione (soprattutto gli operai, i proletari e le fasce più deboli della società) dalla violenza squadrista dei fasci italiani di combattimento, contrastandoli con successo in operazioni da guerriglia. Nell’elenco dei molti presidi più longevi, spicca il nome di sabino castellano nominato il 22 novembre del 1945 e per diciotto anni ha diretto della scuola fino al 1963. Egli seppe bene inerpretare lo stato d'animo degli studenti di quel periodo: "il lavoro e la concordia degli spiriti devono essere le basi per una ricostruzione morale e pedagogica in modo che la scuola, superata al fase critica di questi anni, possa tornare alla sua nobile e grande missione". Dal 1964 e per 8 anni la presidenza va ad agostino pastorino docente di letteratura latina all'universtà. A quest'ultimo l'arduo compito di fronteggiare i duri anni della contestazione del 1968. Lo farà con successo grazie alle sue capacità di lavorare in squadra e di circondarsi di efficienti collaboratori e alla sua autorevolezza per nulla autoritaria. Da ricordare Mario Silvestri, Giacomo Campanella, Raffaello Chiantella, Marco Pestarino e Massimo Angelini che seppero dare avvio a importanti e moderne iniziative culturali.
Alcuni cimeli
La pagella scolastica di Giacomo Buranello.
Dall'archivio della scuola del 1938 si può trovare ancora la pagella della classe quinta liceo di Giacomo Buranello, da cui si possono ancora i dati anagrafici: nato a meolo in provincia di venezia il 27 marzo del 1921. Dopo qualche anno assumerà il comando dei gap genovesi
La targa all'ingresso dell'aula magna del Cassini
"Il liceo scientifico G.B.Cassini rammenta alle nuove generazioni il sacrificio dei suoi alunni caduti per la libertà e di democrazia nella lotta partigiana Giorgio Issel, Giacomo Buranello, Walter Fillak, Silvano Stacchetti.
Accomunando nel ricordo quanti cresciuti in questo istituto, persero la loro giovane vita travolti dalla tragedia della guerra".